Trombolisi

In cosa consiste 

Si tratta di una procedura diagnostico-terapeutica che viene utilizzata per individuare e rimuovere eventuali trombi o emboli.

La trombolisi, che viene eseguita in anestesia locale e dura all’incirca una mezzora, prevede innanzitutto l’introduzione per via percutanea di un catetere angiografico. Tale dispositivo medico viene posizionato sotto guida fluoroscopica (vale a dire con l’ausilio dei raggi X), e cioè fatto avanzare lungo i vasi sanguigni fino al punto d’interesse. Una volta posizionato il catetere, si procede con l’iniezione del mezzo di contrasto e con l’acquisizione delle radiografie necessarie a ottenere uno studio completo del distretto d’interesse.

Tale studio ha lo scopo di confermare o escludere la presenza di una patologia trombotica o embolica. Nel primo caso è possibile intervenire con tre diversi trattamenti percutanei: l’aspirazione del trombo/embolo attraverso i cateteri, la terapia trombolitica farmacologica e la trombectomia meccanica percutanea.
La terapia trombolitica farmacologica consiste nel trattamento di riferimento nel caso di trombosi acuta, e consiste nell’iniezione, tramite un apposito catetere multiforato, di farmaci trombolitici in grado di accelerare i processi fisiologici di logoramento del trombo.

La trombectomia meccanica percutanea, al contrario, consiste nella frammentazione, macerazione e/o mobilizzazione del trombo mediante cateteri a palloncino o ulteriori strumenti meccanici. Tale tecnica è utilizzata assai meno frequentemente poiché è a maggior rischio di determinare embolizzazione distale con successivo danno vascolare.

L’efficacia di questa procedura dipende principalmente dall’età del trombo: un trombo fresco risponde meglio rispetto a quelli di vecchia data. Spesso è comunque necessario associare a tale tecnica anche l’infusione farmacologica di fibrinolitici, sebbene a dosaggi inferiori e per minore tempo.

A cosa serve 

Questa procedura viene impiegata per individuare ed eventualmente rimuovere trombi o emboli che ostruiscono le arterie, le vene o le fistole dialitiche. La trombolisi è quindi indicata in caso di ischemia acuta degli arti o disfunzione acuta delle fistole dialitiche.

Come prepararsi 

I pazienti che assumono anticoagulanti o antiaggreganti devono comunicarlo anticipatamente, poiché l’esecuzione delle procedure angiografiche potrebbe comportare una maggiore frequenza di complicanze emorragiche. La sospensione o modifica della terapia deve essere concordata con il medico curante o con il reparto che segue il paziente con almeno una settimana d’anticipo rispetto all’esame.

Dopo l'esame 

Quando l’intera procedura viene ritenuta conclusa si procede alla rimozione dei cateteri. Se tali dispositivi medici sono stati inseriti attraverso l’arteria femorale, il paziente dovrà rimanere a letto per almeno dodici ore, mentre se il punto d’accesso è l’arteria branchiale dovrà mantenere a completo riposo il braccio per lo stesso periodo di tempo.

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