I tumori cerebrali, come suggerisce il nome, sono tumori che colpiscono il sistema nervoso centrale (SNC).
Essi sono i secondi tumori più frequenti per incidenza dopo le leucemie e la neoplasia solida più comune. In Italia le nuove diagnosi ogni anno sono circa 400-450.
Le forme di tumori del SNC più frequenti sono i gliomi, le neoplasie neuronali, le neoplasie embrionarie (tra cui il medulloblastoma) ed i meningiomi.
La fascia d’età più colpita è quella tra i 5 e 9 anni.
I segni e i sintomi dipendono dalle dimensioni del tumore, dalla localizzazione e dalla velocità di crescita, ma i più frequenti sono cefalea, nausea e vomito, problemi alla vista o nel parlare, convulsioni, alterazioni dell’equilibrio, alterazioni dello stato di coscienza fino al coma.
Esistono alcune sindromi familiari che sono associate ad un’aumentata incidenza di tumori cerebrali, come la neurofibromatosi di tipo 1 e 2, la sclerosi tuberosa, la malattia di von Hippel-Lindau, la sindrome di Li-Fraumeni e la sindrome di Turcot. Altre sindromi genetiche che si associano sono l’atassia-teleangectasia e la sindrome di Gorlin.
Tra i fattori eziologici non genetici, sicuramente un ruolo dominante l’ha l’irradiazione del cranio.
La Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) rappresenta lo standard diagnostico per i pazienti con sospette neoplasie del SNC. Indispensabile è anche la puntura lombare, per valutare la possibile disseminazione della malattia.
L’asportazione chirurgica del tumore va fatta ogni qualvolta sia possibile e utile. Questa è poi seguita, sulla base dell’esito della chirurgia e del tipo istologico, da chemioterapia e/o radioterapia. Quando possibile, è preferibile effettuare la protonterapia, che danneggia meno i tessuti circostanti il tumore.
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