L'urodinamica invasiva è un esame diagnostico di secondo livello che studia il funzionamento della vescica e dell'uretra, valutando sia la fase di riempimento che la fase di svuotamento vescicale (e quindi la capacità di immagazzinare e rilasciare l'urina).
L’esame viene definitivo “invasivo” perché prevede il posizionamento di un catetere vescicale, di una sonda rettale e di elettrodi adesivi da applicare sul perineo. Attraverso il catetere si esegue un riempimento controllato della vescica, mentre gli altri strumenti consentono di valutare il comportamento del detrusore (il muscolo principale della vescica). Non appena il paziente avverte lo stimolo, infine, lo si fa urinare all’interno di un contenitore in modo da raccogliere informazioni sull’effettiva capacità di svuotamento della vescica.
In genere l’esame non richiede più di 30-60 minuti.
Questo esame è rivolto a persone con sintomi urinari complessi, come incontinenza, difficoltà a urinare, infezioni urinarie ricorrenti o sospetto di alterazioni neurologiche che influenzano la funzione della vescica.
Occorre presentarsi in ambulatorio a vescica piena e (per i pazienti affetti da stipsi) intestino pulito.
Dopo l’esame il paziente può tornare alle normali attività quotidiane.
Malattie correlate
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