In vista della Giornata Internazionale contro il Cancro al Seno, in programma domenica 19 ottobre, alcuni dei professionisti della Breast Unit dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola chiariscono venti aspetti, noti e meno noti, legati alla malattia.
Anzitutto, il tumore al seno è più diffuso di quanto pensi
Soltanto in Italia vivono più di 900mila donne con tumore alla mammella (fonte: AIOM) e si contano oltre 50mila nuove diagnosi ogni anno. Numeri che fanno di questa neoplasia il tumore di gran lunga più diffuso tra le donne.
Al tempo stesso, è anche una delle neoplasie da cui è più facile guarire
Secondo gli ultimi dati dell’Associazione Italiana Oncologia Medica, la sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi si attesta all’88%. Grazie allo screening e alla maggior consapevolezza delle donne, la maggior parte dei tumori maligni mammari viene infatti diagnosticata in fase iniziale, quando la terapia può essere più efficace.
Nessun fattore di rischio non significa nessun rischio
"L'assenza di familiarità (precedenti casi di tumore al seno in famiglia) o di mutazioni genetiche note, purtroppo, non pone necessariamente al riparo. Al contrario, molte donne sviluppano tumori al seno senza aver alcun fattore di rischio conosciuto".
Claudio Zamagni, responsabile della Breast Unit e direttore dell’Oncologia Medica dell’IRCCS
Attenzione ai noduli, certo. Ma non solo!
"Spesso il tumore si manifesta sotto forma di un nodulo palpabile o addirittura visibile, e proprio per questo motivo è consigliato tenere sotto controllo il proprio seno con autopalpazioni periodiche. I noduli, però, non sono l’unico sintomo associato al tumore: l’elenco include anche dolore, alterazioni e perdite dal capezzolo, cambiamenti della pelle o della forma del seno".
Claudio Zamagni, responsabile della Breast Unit e direttore dell’Oncologia Medica dell’IRCCS
Non è solo una malattia “da donne”
"La maggioranza dei tumori al seno riguarda il sesso femminile, ma pure gli uomini possono essere colpiti dalla patologia. Anche nei maschi è infatti presente una piccola quantità di tessuto mammario che può andare incontro a processi di mutazione e proliferazione anomala e incontrollata. Il carcinoma della mammella maschile, in particolare, rappresenta circa l’1% di tutti i tumori al seno"
Claudio Zamagni, responsabile della Breast Unit e direttore dell’Oncologia Medica dell’IRCCS
Mastectomia: si, ma quale?
"La mastectomia è l'intervento chirurgico che serve a rimuovere interamente la ghiandola mammaria. Si tratta di un'operazione che, a seconda dell’età, delle caratteristiche anatomiche e della stadiazione del tumore, può essere portata a termine attraverso più tecniche: radicale, semplice o cosiddetta conservativa (di tutto o parte dell'involucro cutaneo) skin-reducing, skin-sparing, nipple-sparing, quest ’ultima anche con tecniche endoscopiche. Negli ultimi anni, in particolare, sono state introdotte diverse metodologie per limitare l’impatto estetico dell’operazione e migliorare la ricostruzione con risultati sempre più soddisfacenti dal punto di vista funzionale e cosmetico".
prof. Marco Bernini, direttore della Chirurgia Senologica dell'IRCCS
Giocare d’anticipo, se e quando necessario
"Non tutte le mastectomie vengono eseguite per rimuovere un tumore già esistente. In presenza di alcune mutazioni genetiche predisponenti o di un comprovato alto rischio individuale o eredo-familiare, infatti, per ridurre le probabilità di sviluppare un tumore al seno si può decidere di rimuovere preventivamente entrambe le ghiandole mammarie. È una scelta da valutare con calma insieme agli specialisti della Breast Unit, confrontando tutte le opzioni disponibili. In diversi casi può essere opportuna anche l’asportazione di tube ed ovaie, intervento che può essere eseguito contestualmente con l’equipe ginecologica e sempre con tecniche mini-invasive".
prof. Marco Bernini, direttore della Chirurgia Senologica dell'IRCCS
La De-escalation chirurgica
"Sempre più spesso si sente usare questa terminologia nell’ambito della chirurgia mammaria sia della mammella in senso stretto che della chirurgia ascellare. I nuovi studi e i nuovi protocolli scientifici introdotti negli ultimi anni infatti hanno dimostrato che spesso non è più necessario eseguire interventi altamente demolitivi per l’ottenimento della guarigione. La combinazione delle numerose terapie oncologiche oggi disponibili, infatti, consente al chirurgo di ridurre l’entità dell’intervento che qualche anno fa sarebbe stato necessario. Questo nuovo approccio, sempre a seguito di una valutazione congiunta e di una discussione continua in ambito multidisciplinare, porta ad un inevitabile beneficio in termini di qualità della vita della donna che si sottopone oggi ad un intervento chirurgico per tumore al seno in un centro altamente specializzato ed all’avanguardia".
prof. Marco Bernini, direttore della Chirurgia Senologica dell'IRCCS
Si fa presto a dire “tumore al seno”
"Carcinomi, certo, ma anche fibroadenomi, cisti, papillomi e lipomi. Esistono diverse tipologie di lesioni mammarie, sia benigne che maligne. L’esame istologico è fondamentale per definire la natura della lesione e decidere, di conseguenza, la strategia terapeutica più adeguata".
Angelo Gianluca Corredini, Anatomia e Istologia Patologica IRCCS
Come si traccia l’identikit del tumore?
"Gli esami strumentali (ecografie e mammografie) possono fornire informazioni importanti in questo senso, ma la tipologia del tumore e le sue caratteristiche biologiche vengono identificate con certezza soltanto grazie all’esame istologico eseguito in Anatomia Patologica su biopsia diagnostica o su pezzo operatorio"
Angelo Gianluca Corredini, Anatomia e Istologia Patologica IRCCS
Perché la radioterapia nei tumori del seno?
"La radioterapia della mammella solitamente viene utilizzata dopo l’intervento chirurgico, riducendo significativamente il rischio che il tumore si ripresenti nella stessa sede. Il miglior controllo locale della malattia contribuisce al miglioramento della sopravvivenza. Inoltre, la radioterapia dopo chirurgia conservativa, quando possibile, si sostituisce all’intervento chirurgico demolitivo (mastectomia)".
Alessandra Guido, Radioterapia IRCCS
La radioterapia non deve far paura!
"Grazie ad una importante evoluzione tecnologica, attualmente il trattamento radiante ha permesso di ottenere un miglioramento non solo in termini di risultati oncologici ma anche di riduzione delle tossicità che, nella maggior parte dei casi, si risolvono in poche settimane. Non è una terapia dolorosa e, dopo ogni singola seduta, è possibile continuare a svolgere la normale attività quotidiana e stare a contatto con gli altri. Ogni singola seduta di radioterapia dura circa 10-15 minuti e la durata totale del trattamento nella maggior parte dei casi è di poche sedute".
Alessandra Guido, Radioterapia IRCCS
La mammografia usa i raggi X. Non è pericolosa?
"La mammografia utilizza i raggi X, ma è generalmente considerata sicura e rappresenta uno strumento fondamentale per la diagnosi del tumore al seno. Grazie ai mammografi di ultima generazione, la quantità di radiazioni impiegata è molto bassa, permettendo di ottenere immagini di alta qualità con un'esposizione minima".
Giangaspare Mineo, Radiologia Cardio-toraco-vascolare,oncoematologica, d'urgenza e dell'eta pediatrica IRCCS
Ogni quanto fare lo screening mammografico?
"Il programma di screening mammografico è rivolto a tutte le donne residenti e domiciliate assistite in Emilia-Romagna. Le donne di età compresa tra i 45 e i 49 anni vengono invitate a sottoporsi a una mammografia ogni anno, mentre per quelle di età compresa tra i 50 e i 74 anni l’invito è previsto ogni due anni. Sia l’esame di screening che tutti gli eventuali accertamenti successivi sono completamente gratuiti".
Giangaspare Mineo, Radiologia Cardio-toraco-vascolare,oncoematologica, d'urgenza e dell'eta pediatrica IRCCS
Ricostruire subito: Sì o No?
"La ricostruzione del seno è ormai considerata parte integrante del percorso di trattamento del tumore e migliora la qualità di vita della donna. La ricostruzione nella maggior parte dei casi viene eseguita contestualmente con l'intervento di mastectomia, ma in alcuni casi viene effettuata in due tempi e quindi dilazionata di alcuni mesi".
Federico Contedini, direttore Chirurgia Plastica IRCCS
Non solo protesi
"Nella maggior parte delle pazienti la ricostruzione viene effettuata con protesi, ma non tutte le donne sono candidate ideali a questo tipo di ricostruzione. Siamo in grado di offrire un grande ventaglio di tecniche ricostruttive personalizzate per ogni paziente, tra cui la ricostruzione microchirurgica con tessuti autologhi".
Federico Contedini, direttore Chirurgia Plastica IRCCS
Dopo l'intervento devo tenere il braccio fermo?
"Dopo l’intervento al seno, il braccio non deve essere tenuto fermo, ma dev’essere usato con naturalezza durante le attività di vita quotidiana, rispettando la propria soglia del dolore, evitando sforzi eccessivi, lavori pesanti o movimenti bruschi. La quotidianità dei movimenti fisiologici aiuterà a superare la sensazione di rigidità e di dolore".
Angela Rita Placentino, Medicina Fisica e Riabilitazione IRCCS
Posso fare fisioterapia durante la chemioterapia?
"Assolutamente sì! Non solo si può fare, ma è raccomandata per aiutare a ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia come dolore, debolezza muscolare, fatica… migliorando la qualità di vita".
Maria Rita di Vito, Medicina Fisica e Riabilitazione IRCCS
Attenzione alle fonti!
"Spesso le pazienti arrivano con informazioni o convinzioni non corrette, magari apprese per sentito dire da qualche amico o parente o lette su internet. Dalle diete anticancro a nuovi farmaci miracolosi, l’elenco delle fake news è lungo. Noi consigliamo sempre di ascoltare i professionisti di riferimento".
Isabella Cavazza, Oncologia Medica IRCCS
Un percorso che si affronta insieme
"Presso i centri di riferimento dotati di Breast Unit, come l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, le pazienti vengono seguite passo dopo passo fin dal primo momento della diagnosi. Come case manager organizziamo tutti gli appuntamenti del percorso garantendo così un iter ottimale per tutte le pazienti".
Isabella Cavazza, Oncologia Medica IRCCS