Maratona di trapianti al Sant'Orsola nel venerdì santo

02 Aprile 2024

Super lavoro “venerdì santo” per la macchina dei trapianti del Sant’Orsola: 9 organi (2 fegati, 6 reni e un cuore da DCD), 7 pazienti, 24 ore.

Sette persone possono guardare al futuro grazie alla grande generosità di donatori e delle loro famiglie che hanno consentito ai chirurghi del Sant’Orsola di trapiantare 9 organi in 24 ore il giorno del “venerdì santo”. Complessivamente sono state trapiantate 2 persone di fegato, 4 di rene, per due è stato necessario il doppio trapianto e una di cuore con l’organo prelevato da donatore a cuore fermo (DCD).Lo sforzo congiunto di chirurghi, medici specialisti e personale tecnico-infermieristico dell’IRCCS Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna – Policlinico di Sant’Orsola ha permesso di dare vita ad una vera e propria maratona in sala operatori. Dei 7 pazienti che hanno ricevuto i nuovi organi il più giovane ha 53 anni e il più anziano 63. 4 sono uomini e 3 donne. “Il traguardo raggiunto non sarebbe stato possibile senza la generosità dei donatori da cui tutto parte. – afferma il prof. Matteo Ravaioli, direttore della Chirurgia addominale nell'insufficienza d'organo terminale e nei pazienti con trapianto d'organo - Serve poi una rete pronta ad accogliere questa generosità e a trasformarla in vita. L’IRCCS Sant’Orsola di Bologna rappresenta un punto di riferimento nazionale nel sistema dei trapianti, grazie all’eccellenza tecnica e a strutture e tecnologie all’avanguardia sempre a disposizione delle equipe, senza mai dimenticare l’abnegazione delle persone, professionisti, medici infermieri e tecnici, che danno sempre il massimo in ogni momento e in ogni giorno dell’anno”La macchinaQuando il Centro Riferimento Trapianti, (Che coordina a livello regionale, in costante contatto con il Centro Nazionale Trapianti, tutta l’attività di segnalazione e reperimento degli organi), segnala la disponibilità di un organo la complessa macchina dei trapianti si mette in moto. Squadre composte da 3 chirurghi si muovono per andare a verificare che l’organo segnalato abbia le caratteristiche adatte ad essere impiantato sui riceventi. I pazienti in attesa vengono allertati e da qualunque parte di Italia provengano nel giro di poche ore arrivano in sala operatoria grazie alla collaborane di 118, Protezione Civile, Forze Armate.Alla buona riuscita di un trapianto non lavorano però soltanto i chirurghi, ma decine e decine di professionisti fuori e dentro l’ospedale, dall’Anatomia Patologica, all’Anestesia e Rianimazione, alla Microbiologia, alla Terapia Intensiva, ai nefrologi, epatologi e a tutti gli infermieri e perfusionisti dell’IRCCS