Anoscopia

In cosa consiste 

L’anoscopia è un esame invasivo che permette di valutare le condizioni delle parei dell’ano e della parte inferiore del retto. Prevede l’utilizzo dell’anoscopio, un cilindro di plastica flessibile lungo circa una decina di centimetri e dotato di luce e telecamera in punta. Tale dispositivo, che è collegato ad un monitor presente in sala, viene inserito per via anale e consente di visualizzare la mucosa ano-rettale del paziente.
La procedura è indolore ma può provocare fastidio e disagio nel paziente. Dura all’incirca una quindicina di minuti ed è preceduta da un’esplorazione anorettale, nel corso della quale il medico controlla con un dito la presenza di eventuali restringimenti o rigidità del canale anale. Il paziente viene quindi invitato a sistemarsi correttamente sul lettino, in posizione laterale sinistra o inginocchiato. Prima di introdurre l’anoscopio, lo strumento deve essere ben lubrificato con un apposito gel. Nel corso della procedura è molto importante la collaborazione del paziente: il medico, infatti, può invitarlo a contrarre i muscoli in modo da simulare l’atto dell’evacuazione o, al contrario, chiedergli di respirare lentamente.

A cosa serve 

L’esame endoscopico consente di individuare e analizzare diverse patologie del tratto anorettale, come le ragadi, le emorroidi e i tumori del retto. In genere viene eseguita in presenza di sintomi sospetto, come il ritrovamento di sangue nelle feci e dolore.

Dopo l'esame 

Una volta completato l’intervento, il paziente può riprendere le normali attività della vita quotidiana