I diverticoli sono delle estroflessioni dell’intestino, ossia dei piccoli ripiegamenti a forma di sacca della parete interna. Quando si infiammano si parla di diverticolite.
La presenza di diverticoli lungo l’intestino è tutt’altro che rara, specie nel colon. Nella maggior parte dei casi queste formazioni non si manifestano con sintomi evidenti, tanto che il paziente scopre di esserne affetto in modo casuale.
I problemi insorgono quando i diverticoli si infiammano. La diverticolite provoca infatti forti dolori e crampi addominali, nausea, gonfiore e febbre anche alta. Tale patologia, inoltre, può anche modificare la regolarità intestinale, causando flatulenza, stitichezza o al contrario, diarrea.
La formazione dei diverticoli è in genere legata all’età, e in particolare alla perdita di elasticità della parete intestinale. Con l’invecchiamento, infatti, il passaggio di feci dure può deformare la mucosa del colon, plasmando i ripiegamenti.
La caratteristica forma “a sacca” dei diverticoli facilita il ristagno dei batteri e fornisce loro un ambiente protetto per moltiplicarsi e diffondersi. Proprio tali batteri diventano responsabili dell’infiammazione della parete intestinale.
I sintomi della diverticolite emergono improvvisamente nel corso di un attacco acuto, ma sono piuttosto generici e comuni a diverse patologie addominali. Di conseguenza i medici devono procedere con una diagnosi differenziata, prescrivendo una lunga serie di test. Tra gli esami più frequentemente associati alla patologia troviamo l’analisi del sangue, delle urine e delle feci e la Tac.
Per prevenire l’infiammazione dei diverticoli è utile adottare una dieta ricca di fibre (frutta, verdura, cereali) e di liquidi, in modo da ammorbidire il più possibile le feci.
Il trattamento per un’infiammazione in corso, invece, varia in base alla gravità della situazione. In presenza di una diverticolite lieve i medici prescrivono una terapia a base di antibiotici e paracetamolo, abbinata in genere ad una dieta liquida. Nei casi più gravi si rende necessario il ricovero ospedaliero e l’adozione di un trattamento reidratante per via endovenosa e la somministrazione di farmaci specifici.
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