Si tratta di due esami non invasivi che utilizzano gli ultrasuoni per analizzare la vascolarizzazione e il tessuto della tiroide, la ghiandola del collo responsabile della regolazione del metabolismo. La procedura è praticamente la stessa: una sonda viene fatta scorrere sul collo del paziente grazie all’ausilio di uno speciale gel, che serve a facilitare la trasmissione delle onde meccaniche. La principale differenza tra ecografia e eco-Doppler sta nel fatto che la prima fornisce indicazioni sulla tiroide, mentre la seconda è utile per l’analisi dei vasi sanguigni legati alla ghiandola. Entrambi gli esami, in ogni caso, sono assolutamente non dolorosi e durano in media una ventina di minuti.
L’ecografia serve ad analizzare la struttura e la morfologia della tiroide, segnalando la presenza di eventuali anomalie come noduli, cisti o infiammazioni. L’eco-Doppler assolve la stessa funzione ma si concentra esclusivamente sulle condizioni dei vasi sanguigni, segnalando la presenza di eventuali lesioni, restringimenti o trombi.
Non è richiesta una preparazione particolare.
Una volta terminato l’esame, il paziente può riprendere le normali attività quotidiane.