Endometriosi, causa di dolore e infertilità: in Emilia-Romagna ne soffre una donna su quattro (tra i 18 e i 50 anni). La diagnosi spesso è tardiva

10 Giugno 2022

Claudia ha impiegato cinque anni per avere una diagnosi, arrivata infine soltanto grazie agli specialisti del Policlinico Sant’Orsola. Ora, dopo un intervento chirurgico, è mamma di uno splendido bambino: Enea, come l’eroe virgiliano.

«Per anni io e mio marito abbiamo fatto diversi esami e analisi per la fertilità. Sempre con esito favorevole: “Vedrete che è solo un po’ di stress”, ci dicevano, “il bambino arriverà”. Soltanto al Sant’Orsola sono riusciti a diagnosticare la malattia: endometriosi. Asintomatica ma ormai severa, al quarto stadio e con organi interessati: i chirurghi mi hanno letteralmente salvato la vita. E poco tempo dopo, finalmente, è arrivato Enea».

Claudia Anna Carone ha scelto di chiamare suo figlio come l’eroe virgiliano. «Perché per me Enea è stato un eroe ancora prima di nascere, ha dovuto combattere prima di vedere la luce». Una battaglia vinta due volte, dal momento che la storia di Claudia e del suo piccolo guerriero è diventata d’ispirazione per tante altre donne e famiglie nelle stesse condizioni: «Cerco di sensibilizzare sul tema nel mio piccolo – si schernisce questa giornalista 39enne, da tempo attiva nel mondo dell’alimentazione con il sito www.lericettedellamorevero.com (seguito da oltre 100mila iscritti sul relativo canale YouTube) - Ogni giorno mi scrivono tantissime ragazze in cerca di ascolto e di consigli: spesso si rivedono nella mia storia e diventano consapevoli di cosa potrebbero avere».

L’endometriosi, infatti, è una malattia ancora troppo sottovalutata, benché molto diffusa: soltanto in Emilia Romagna si stima che siano affette da questa patologia invalidante e spesso dolorosa il 25% delle residenti di età compresa tra i 18 e i 50 anni (pari a circa 150mila donne). La nostra regione è stata tra le prime in Italia a introdurre percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali standardizzati e a istituire la Rete clinica regionale dei Centri per le pazienti affette da endometriosi, in modo da garantire la presa in carico precoce, la prevenzione delle complicanze e la gestione multidisciplinare della patologia. L’Unità Operativa di Ginecologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana del Policlinico Sant’Orsola diretta dal professor Renato Seracchioli, in particolare, è centro specialistico di terzo livello per il trattamento dell’endometriosi nonché centro di riferimento per la patologia in Emilia-Romagna. E proprio per fare il punto sul tema la Regione organizza per sabato 11 giugno una tavola rotonda con i professionisti aperta alle associazioni delle pazienti e a tutte le donne interessate (appuntamento alle ore 8.30 presso la Sala Auditorium di via Aldo Moro).

«C’è ancora troppa ignoranza sulla materia – continua Carone – Io personalmente conoscevo l’endometriosi grazie ad alcune amiche ma non credevo di esserne affetta: a differenza di tante pazienti interessate dalla malattia, infatti, non avevo mai avuto dolori o cicli mestruali ballerini». Il campanello d’allarme è scattato solo in seguito all’ennesimo controllo legato alla fertilità: «Mi avevano consigliato di rivolgermi al dottor Mohamed Mabrouk – al tempo dirigente medico presso il Reparto di Ginecologia e Ostetricia del Policlinico Sant’Orsola, ndr-  che ha formulato la diagnosi in poco tempo. E così è cominciato tutto».

Nonostante un intervento chirurgico che ha portato alla rimozione di due noduli, una cisti nell’ovaio e tantissime aderenze, Claudia racconta di non aver mai perso il sorriso. «Credo che in corsia si ricordino ancora di me per questo. In un certo senso ero quasi sollevata, almeno avevo una risposta. E potevo finalmente provare a realizzare il sogno di diventare madre». Per realizzarlo non ha nemmeno dovuto aspettare molto: a distanza di qualche mese dall’operazione, una volta terminata la terapia e ricevuto il via libera da parte dei medici, sono bastate poche settimane per ricevere la buona notizia. «Ora ho un bellissimo bambino di quasi tre anni, è un miracolo. Io sono stata fortunata, ma è necessario fare prevenzione. E poi bisogna rivolgersi ai medici giusti. Alle donne che mi contattano consiglio di recarsi al Sant’Orsola». L’IRCCS Bolognese è infatti tra i primi centri in Italia per numero di casi diagnosticati e trattati annualmente: soltanto nel 2021 gli specialisti del Policlinico hanno eseguito oltre 3mila visite e 228 interventi chirurgici, 118 dei quali per endometriosi al quarto stadio. Proprio come quella di Claudia.