Insieme come a casa: la famiglia vicina quando la cura è lontana

26 Maggio 2022

Nuovi spazi in Pediatria per la Family Room Ronald McDonald, ripensati per le esigenze dei bambini e delle loro famiglie in cura al Sant’Orsola

Oggi, insieme al personale del Policlinico e della Fondazione Ronald McDonald Italia, anche Gianni Morandi al Sant'Orsola per il taglio del nastro degli spazi rinnovati della Ronald McDonald Family Room di Bologna, nata nel 2008 al Sant’Orsola. Il progetto di remodelling è stato ideato a partire dalle esigenze e dai bisogni delle famiglie che vengono ospitate nella struttura: da una nuova area welcome dedicata, alla rinnovata cucina attrezzata, al restyling della zona notte, delle aree living e relax.

Costruita nel 2008 grazie alla collaborazione tra Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia e l’equipe della Neonatologia allora diretta dal Prof. Giacomo Faldella, è stata fin da subito messa al servizio dei reparti di Neonatologia e Chirurgia Neonatale.

Nei suoi 14 anni di attività ha ospitato oltre 1700 famiglie, 115 solo lo scorso anno nonostante la pandemia, provenienti dall’Emilia – Romagna e da altre regioni d’Italia:  130 mq, 2 camere con 5 posti letto, un ampio soggiorno, una sala da pranzo con cucina attrezzata, una lavanderia, 2 servizi.

Inoltre, l’artista Domenico Fazzari, negli spazi comuni ha realizzato un’opera suggestiva ispirata al territorio di Bologna, in cui verrà ripreso anche un simbolo molto caro alla città, la Basilica di San Luca Domenico. Fazzari è specializzato in arte terapia, una pratica che attraverso progetti artistici realizzati ad hoc, punta a favorire il benessere dei piccoli ospiti. Tutti questi interventi concorrono allo scopo della struttura: offrire un luogo confortevole per le famiglie dei bambini ospedalizzati, dove trovare supporto e sostegno in un momento così difficile e delicato come quello di cura dei propri bambini.

Il programma delle Family Room, presenti nelle principali città italiane, rappresenta infatti una risposta concreta al tema del sostegno alle famiglie dei piccoli pazienti in cura presso le eccellenze ospedaliere del territorio e a quello ancora più annoso della migrazione sanitaria. Una missione che oggi, per rispondere all’emergenza della guerra, è al servizio anche delle famiglie ucraine che, con i propri bambini malati, sono costrette a lasciare tutto e scappare dal conflitto.

“Siamo felici di inaugurare i nuovi spazi di questa struttura per noi così cara. Si tratta infatti della prima Ronald McDonald Family Room in Italia e ne siamo orgogliosi. Una ristrutturazione degli spazi che abbiamo ideato e realizzato per andare incontro alle esigenze delle famiglie e dei bambini che accogliamo seguendo il modello di cura Family Centered Care ovvero quando la famiglia diventa attore della cura”.   Dichiara Nicola Antonacci, Presidente di Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia. “Siamo onorati di offrire questo servizio all’interno di un’eccellenza ospedaliera come il Policlinico di Sant’Orsola; una preziosa collaborazione che ci permette di dare supporto e conforto a chi sta affrontando un percorso difficile.”

“Il Sant’Orsola è da sempre punto di riferimento per le patologie più complesse - commenta Chiara Gibertoni, direttore generale dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola - ancor di più da quando siamo diventati IRCCS; motivo per cui spesso le famiglie devono spostarsi dalla propria realtà e arrivare a Bologna. Mettere a disposizione uno spazio accogliente e funzionale in cui soggiornare è fondamentale per aggiungere un pizzico di tranquillità in una situazione già difficile. Il restyling della Family Room è dunque prezioso in quanto dietro ad ogni bambino che curiamo c’è sempre una famiglia che ha bisogno di supporto e coinvolgimento nel percorso clinico pensato per il piccolo.”

Da oltre vent’anni Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald, attraverso le sue strutture, si pone al fianco delle realtà ospedaliere pediatriche d’eccellenza in Italia e nel mondo e si impegna affinché bambini e adolescenti gravemente malati e in condizione di disagio possano affrontare nel migliore dei modi il periodo di terapia, e affinché le relative famiglie possano essere supportate e coinvolte attivamente nella cura e nell’assistenza dei propri piccoli.