La buona notizia: dal Delirium si può guarire

15 Marzo 2023

Conoscere il Delirium per prevenirlo e curarlo: dalla Geriatria dell'IRCCS Sant'Orsola un'occasione di condivisione e di riflessione con familiari e caregiver.

Confusione, disorientamento, difficoltà a mantenere l'attenzione o disturbi del comportamento come agitazione, allucinazioni o assopimento: sono i principali sintomi del Delirium, condizione che può colpire i pazienti ricoverati, prevalentemente anziani. Si stima che ne sia interessato 1 paziente su 5, ma lo stato rimane spesso sottovalutato e non diagnosticato, con conseguenze negative sul piano clinico-funzionale e dei costi assistenziali. Può durare ore, giorni, settimane e i sintomi possono variare anche nell'arco della giornata. Non è da confondere con la Demenza, che è invece una graduale e lenta perdita delle funzioni cognitive progressiva e permanente.

Si tratta però di una condizione che può essere temporanea e reversibile, e per questo durante il ricovero ospedaliero è importante che familiari e caregiver colgano e riconoscano  i cambiamenti cognitivi e comportamentali dei loro congiunti o assistiti, per segnalare in modo tempestivo i cambiamenti e permettere al personale sanitario di individuare il Delirium, le sue cause e intervenire su questo problema clinico che spesso complica il ricovero ospedaliero dei pazienti anziani o con disturbo cognitivo preesistente.

Non esistono infatti farmaci per il trattamento della malattia e l'identificazione e la cura della cause scatenanti rappresentano gli interventi principali, insieme alla presenza di un caregiver o di un familiare vicino al paziente.

Il Dipartimento della Continuità e dell'Integrazione dell'IRCCS Policlinico di Sant'Orsola ha adottato il percorso di gestione del paziente con disturbo cognitivo e delirium e oggi, nella Giornata mondiale dedicata alla malattia, il personale dell'unità operativa di Geriatria Acuti, Ortogeriatria e Centro Disturbi Cognitivi Demenze diretti dalla dott.ssa Maria Lia Lunardelli, insieme ai volontari della Fondazione Sant’Orsola, ha organizzato un momento di informazione e condivisione. Per tutta la giornata, all’insegna dello slogan dell’iniziativa “Insieme possiamo fare la differenza” è in distribuzione nei reparti la “Guida per il caregiver e il familiare del paziente ricoverato in ospedale”, opuscolo realizzato dall’équipe di geriatria: un linguaggio semplice per riconoscere la malattia e affrontare la paura e la preoccupazione che genera questo stato, per trovare consigli collaborando con il personale sanitario e migliorare il percorso di cura.

Come si presenta il Delirium
Il paziente può manifestare:
• Linguaggio o pensiero confusi
• Problemi a mantenere l’attenzione
• Difficoltà a riconoscere le persone o il luogo in cui si trova
• Disorientamento nel tempo
• Pensieri paranoici (ovvero il pensiero che gli altri possano fargli del male)
• Cambiamento della personalità e del comportamento (sentire o vedere cose o persone che non ci sono, ansia, aggressività, agitazione, apatia, eccessiva sonnolenza, rifiuto all’alimentazione)

I fattori di rischio
• Età avanzata
• Demenza
• Tutte le condizioni acute (infezioni, disidratazione, ictus, dolore, stitichezza, farmaci, ipo/iperglicemia, essere in un posto non familiare, interventi chirurgici)
• Deficit sensoriali (udito e vista).

Cosa fare se un paziente/congiunto è affetto da delirium
• Adottare con il paziente un atteggiamento calmo e rassicurante
• Utilizzare frasi brevi
• Portare al paziente occhiali e protesi acustiche se è abituato ad indossarli a domicilio
• Cercare di restare con lui il più possibile
• Incoraggiarlo a alzarsi dal letto e camminare
• Aiutarlo a mangiare e bere

Cosa può succedere dopo la dimissione
Una persona con delirium può presentare i sintomi anche per giorni o settimane dopo il ricovero. Alcune persone possono tornare alla situazione cognitiva precedente, altre no. In ogni caso al rientro a domicilio occorre contattare
Il medico di medicina generale per segnalare le problematiche che si sono verificate durante il ricovero e programmare una visita multidimensionale geriatrica (se l’età è superiore ai 65 anni) o visita neurologica (se l’età è inferiore ai 65 anni) presso i Centri disturbi cognitivi e demenze (CDCD) dell’area metropolitana.

Per approfondimenti:

www.aosp.bo.it/content/geriatria-lunardelli

www.medicinaeinformazione.com