La malattia di Danon è una rara malattia genetica legata all’accumulo di glucidi (zuccheri complessi) in diversi tessuti e organi del corpo.
Classicamente la malattia si presenta con la triade:
- cardiomiopatia ipertrofica (progressivo ispessimento delle pareti cardiache)
- miopatia scheletrica (riduzione della forza muscolare, che si traduce in difficoltà nei movimenti e problemi nella deambulazione)
- disturbi cognitivi e psichiatrici (deficit di attenzione/iperattività, ansia, disturbi dell’umore)
Le manifestazioni cardiache sono generalmente le più importanti, mentre la miopatia scheletrica e il quadro neurologico posso variare considerevolmente. In aggiunta, essendo la malattia di Danon una patologia multisistemica, può coinvolgere anche retina, apparato digerente, fegato e polmone.
Il coinvolgimento cardiaco detta la prognosi della malattia. Le manifestazioni cardiache precoci includono alterazioni elettrocardiografiche (intervallo PR corto, onda delta e aumento dei voltaggi). Le aritmie (cioè i disturbi del ritmo cardiaco) sono comuni e possono originare sia negli atri (fibrillazione atriale, flutter atriale) che nei ventricoli (tachicardie ventricolari). Un ritardo della conduzione dell’impulso elettrico (disfunzione del nodo del seno, blocco atrio-ventricolare) è comune e può portare all’impianto di un pace-maker.
Il fenotipo morfologico cardiaco della malattia di Danon è quello di un’ipertrofia ventricolare sinistra. La prevalenza della malattia di Danon tra i pazienti affetti da una cardiomiopatia ipertrofica si aggira tra l’1 ed il 4%. La frequenza sale al 17% se consideriamo i pazienti con cardiomiopatia ipertrofica e pre-eccitazione all’elettrocardiogramma.
I maschi presentano i segni ed i sintomi della malattia circa 15 anni prima delle donne, con la diagnosi che viene posta nell’infanzia o nell’adolescenza, tipicamente una cardiomiopatia caratterizzata da una severa ipertrofia che progredisce verso una disfunzione contrattile nella seconda o terza decade di vita. Le donne, al contrario, possono presentare sia una cardiomiopatia ipertrofica che una cardiomiopatia ipocinetico-dilatativa (il cuore è dilatato e si contrae poco), che progredisce più lentamente.
Per quanto riguarda i sintomi muscolo-scheletrici, i maschi hanno più frequentemente i sintomi della miopatia a cui si associa un aumento del valore di AST/ALT, LDH e CPK agli esami di laboratorio.
I disturbi cognitivi e psichiatrici sono più frequenti nei maschi, ma anche le femmine possono esserne affette.
La malattia di Danon è causata da una mutazione nel gene LAMP2, che si trova sul cromosoma X ed è responsabile della produzione di una proteina lisosomiale. Il malfunzionamento di questa proteina determina un progressivo accumulo di glucidi (zuccheri complessi) a livello cellulare in diversi tessuti e organi.
L’iter può includere esami cardiologici (ecocardiogramma, risonanza magnetica cardiaca ed elettrocardiogramma), biopsie, analisi enzimatiche e altri esami strumentali. La diagnosi in ogni caso trova conferma nel test genetico con la documentazione di una mutazione nel gene LAMP2.
Non esiste una cura specifica per questa malattia: la sua gestione si concentra dunque sul trattamento dei sintomi e delle sue complicanze. Trattandosi di una malattia che interessa diversi organi e distretti corporei va trattata con un approccio multidisciplinare, mettendo assieme le competenze di cardiologi, neurologi, oculisti e fisioterapisti.
La terapia medica cardiologica è volta al trattamento dello scompenso cardiaco e delle aritmie, con una bassa soglia per considerare l’impianto di un defibrillatore in grado di trattare eventuali tachicardie ventricolari. Il trapianto cardiaco rappresenta l'opzione principale nei casi di cardiomiopatia grave, con una sopravvivenza dopo il trapianto simile a quella dei pazienti affetti da altre forme di cardiomiopatia.
Studi attualmente in corso stanno valutando l’impiego della terapia genica per la cura della malattia di Danon.
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