Oggi è la Giornata dei "Piccoli Piccoli"

17 Novembre 2022

Il 17 novembre è la giornata dedicata ai bambini prematuri, a quei neonati "piccoli piccoli" che non sono ancora pronti a adattarsi da soli alla vita fuori dal corpo delle madri e che hanno bisogno di assistenza nei reparti di Terapia Intensiva Neonatale prima di "entrare nel mondo".

La prematurità è una vera patologia: significa immaturità di organi, dai polmoni al cervello, dall'intestino al cuore, ed è tanto più grave quanto più il parto è anticipato: i prematuri gravi nascono prima delle 28 settimane. E quanto più si nasce prima, tanto più le storie di questi piccolissimi e dei loro genitori sono in salita.

Per garantire la sopravvivenza e una buona qualità di vita ai bambini prematuri, occorrono ospedali attrezzati, personale specializzato e attento alle esigenze del neonato e di tutta la famiglia. I genitori devono poter stare con il loro bambino per il loro benessere fisico e psicologico.

Al Sant'Orsola c'è l'Unità Operativa di Neonatologia del Sant'Orsola diretta dal prof. Luigi Corvaglia, riconosciuta a livello regionale come centro di III° livello per l'assistenza al neonato. Svolge la propria attività, in maniera articolata e integrata, nelle Cliniche Ostetriche e nei reparti di Neonatologia e di Terapia Intensiva Neonatale (TIN), operando in interconnessione con le articolazioni di Clinica Ostetrica, Chirurgia Pediatrica, Cardiologia Pediatrica, Neurochirurgia Pediatrica e tutte le Pediatrie Specialistiche. Per questo motivo rappresenta il Centro Regionale che accoglie neonati affetti da patologia complessa che necessitino di approccio specialistico e multidisciplinare.

Ogni anno a Bologna nascono circa 100 bambini con un peso inferiore al chilo e mezzo, di cui 50 al Sant'Orsola; presso la TIN, nel corso degli ultimi 20 anni, si sono curati oltre 1.200 neonati con peso alla nascita inferiore a 1.500 grammi; complessivamente in Tin ogni anno vengono ricoverati 350 neonati provenienti anche da altri ospedali delle regione: numeri che parlano da soli, a testimonianza di un sistema strutturato e di un lavoro in sinergia, tra personale sanitario, istituzioni, famiglie, associazioni.

In questo contesto si inserisce "Allattami - la Banca del Latte Umano Donato di Bologna (allattami.org)", il progetto senza scopo di lucro promosso dall’IRCCS - Policlinico di Sant’Orsola in collaborazione con Granarolo e la partecipazione di CucciolO, l’associazione di Bologna dei genitori dei bambini nati pretermine, esempio virtuoso e unico in Europa di collaborazione fra un’istituzione sanitaria e un’azienda privata. La scienza è concorde nel dichiarare che il latte umano aumenti la possibilità di sopravvivenza dei neonati prematuri aiutandone l’accrescimento e lo sviluppo: fornisce le preziose sostanze nutritive nella forma più assimilabile, rafforza il sistema immunitario e favorisce lo sviluppo del sistema nervoso centrale. Non sempre però le madri di questi neonati, spesso sottoposte a grandi stress fisici e psicologici, hanno latte a sufficienza. Proprio per rispondere a questo bisogno della comunità, nel 2012 è nata la Banca del Latte Umano Donato di Bologna. Allattami seleziona le mamme donatrici, ritira il loro latte direttamente a casa, senza nessuna spesa per loro e nessuna scomodità, lo pastorizza e conserva in condizioni di massima sicurezza e lo fornisce agli ospedali. L’Associazione CucciolO arruola le mamme donatrici, in base ai criteri stabiliti con l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, fornendo loro tutte le informazioni e gli strumenti utili per il prelievo e la conservazione del latte. Un tecnico specializzato Granarolo passa a ritirare il latte donato direttamente a casa delle donatrici una o due volte alla settimana. Il latte viene portato nella struttura che ospita la Banca del Latte Umano Donato, che sorge in prossimità della sede Granarolo di Bologna, in un’area indipendente dallo stabilimento. Qui i biberon vengono sigillati e pastorizzati per renderli massimamente sicuri per i neonati che lo riceveranno.

"Il latte donato, insieme al latte della propria madre, sono strumenti clinici potentissimi - spiega Luigi Corvaglia - ; nella nostra esperienza con i neonati gravemente prematuri ce ne accorgiamo tutti i giorni; confrontando il tasso di incidenza di alcune gravi patologie, abbiamo riscontrato una riduzione significativa negli ultimi 10 anni, durante i quali abbiamo potuto usufruire del latte di banca. Un esempio fra tutti è rappresentato dall’enterocolite necrotizzante, una patologia devastante, che in molti casi può portare il neonato alla necessità di interventi chirurgici demolitivi ed esporlo a gravi rischi di morte o di esiti a lungo termine. L’incidenza di tale patologia nei 10 anni pre-Allattami, confrontata con i 10 anni di operatività del progetto, si è praticamente dimezzata, passando da 14% al 7,2%. Siamo convinti che la strategia di alimentazione attuale, che prevede per questi bambini l’utilizzo esclusivo di latte umano (materno e donato) abbia contribuito in maniera decisiva a questo significativo miglioramento.

Per celebrare l’importante traguardo dei 10 anni, è stata allestita dall’8 al 13 novembre, presso la Sala Borsa di Bologna la mostra fotografica “Di Mamma ce n’è una sola. Ma a volte ne servono di più – 10 anni di Allattami”, con le foto realizzate da Paolo Righi, che raccontano la storia e il percorso di questa filiera del bene comune attraverso i volti di alcuni bambini e bambine che hanno beneficiato del prezioso latte materno, affiancati dalle persone che fanno vivere ogni giorno la galassia virtuosa di Allattami. La mostra verrà riproposta in Sala Borsa, durante le festività natalizie, dal 19 dicembre al 9 gennaio e potrà arrivare successivamente anche negli ospedali che beneficiano dal latte materno raccolto dal progetto.

In questa Giornata dedicata alla prematurità anche l'Associazione CucciolO, che sostiene da oltre 28 anni i reparti di Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia del Sant’Orsola, coccolerà i suoi piccolini, donando alle famiglie in reparto libri e completini di maglia realizzati dalle volontarie di Mani di Mamma. E nell'ambito della sua mission l'Associazione, che sostiene progetti di formazione e aggiornamento tecnico-professionale del personale sanitario, contribuirà all'avvio del corso di formazione "FINE (Family and Infant Neurodevelopmental Education)", un corso certificato rivolto al personale sanitario che si occupa di fornire cure al neonato. Il programma raggruppa conoscenze specialistiche ed esperienze dal settore neonatologico, infermieristico neonatale, logopedico e fisioterapico, garantendo un percorso di apprendimento progressivo di cura centrata sul neurosviluppo, in collaborazione con la famiglia, per raggiungere molti degli obiettivi desiderati in ambito neonatologico: omeostasi, controllo del dolore, allattamento al seno, dimissione precoce, crescita sana e adeguato sviluppo.