Infiammazione dei testicoli e dell’epididimo, organo contenuto nella sacca scrotale che funge da serbatoio per gli spermatozoi
L’orchiepididimite si può presentare sia in forma acuta che cronica. Nel primo caso il paziente lamenta febbre alta, gonfiore e dolore al testicolo colpito, mentre l’infiammazione cronica si caratterizza per sintomi molto più lievi ma più duraturi ed è maggiormente soggetta a ricadute.
L’infezione nella maggior parte dei casi ha un’origine batterica, ma tra gli agenti eziologici rientrano anche funghi e parassiti. La ripetuta esposizione a traumi può preparare il terreno all’infiammazione.
Fra i fattori di rischio rientrano pertanto l’attività sessuale, un’attività fisica intensa, l’uso della bicicletta e del motorino, ostruzioni prostatiche e interventi chirurgici.
In presenza di sintomi sospetti si esegue un’analisi delle urine, un tampone uretrale e un’urinocultura. In alcuni casi viene prescritto anche un eco-color-doppler ai testicoli.
La cura è a base di farmaci antibiotici. I medici possono prescrivere anche sulfamidici e impacci caldo umidi, oltre ad un periodo di riposo a letto. In alcuni casi, poi, è necessario rimuovere chirurgicamente l’infezione, specie per le forme croniche.
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