Osteoporosi

Cos'è 

L’Osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da alterazioni della quantità e della qualità delle ossa, che portano ad una fragilità scheletrica e quindi ad un aumento del rischio di fratture anche per piccoli traumi.

Come si manifesta 

Si tratta di una malattia “silenziosa”, che non dà segno di sé, almeno fino a quando non emerge la sua complicanza più frequente: la frattura. Nella maggior parte dei casi le fratture coinvolgono il femore, le vertebre, il polso e l’omero, e la loro incidenza aumenta esponenzialmente dopo i 65 anni. Le fratture da osteoporosi, e in particolare quelle del femore, hanno conseguenze pesantissime perché portano spesso a disabilità e morte.

Origine 

L’osso è un tessuto in continuo rimaneggiamento, fin dalla nascita. La massa ossea, infatti, aumenta progressivamente fino al raggiungimento dei trent’anni d’età, in modo da garantire la crescita dello scheletro in altezza e consistenza. Una volta raggiunto il picco, tuttavia, comincia una perdita progressiva di massa ossea che diventa più rilevante nella donna con l’avvento della menopausa ed è più accelerata nei primi anni della cessazione della funzione ormonale. In alcuni casi, inoltre, l’osteoporosi può essere secondaria ad un ampio numero di malattie metaboliche e endocrinologiche, intestinali, reumatiche. Tra i fattori di rischio che incidono negativamente sulla solidità ossea, poi, troviamo anche l’utilizzo di alcuni farmaci, l’abuso di alcol o di caffè, il fumo, la familiarità per osteoporosi.
In conclusione, per prevenire la malattia è utile praticare regolarmente l’attività fisica, seguire una dieta con un adeguato apporto di calcio e un buon livello di vitamina D, mantenere un peso corporeo nei limiti della norma (né sottopeso né sovrappeso) e evitare l’abuso delle sostanze sopraindicate.

Come si accerta 

Viste le conseguenze anche gravi delle fratture e il carattere asintomatico dell’Osteoporosi, è molto importante individuare precocemente la malattia. I soggetti a rischio (ossia quelli in età avanzata o che si riconoscono nei fattori di rischio sopra elencati) dovrebbero sottoporsi ripetutamente all’esame più indicato per la diagnosi, ovvero la densitometria ossea del rachide e del femore (in genere ogni 18-24 mesi). In alcuni casi può essere utile anche fare una radiografia del rachide dorso-lombare per valutare l’altezza delle vertebre, oltra agli esami del sangue e delle urine.

L'elenco include alcuni dei possibili trattamenti correlati, è indicativo e non sostituisce la prescrizione medica