I paragangliomi (anche detti tumori glomici) sono rari tumori benigni riccamente vascolarizzati che si possono sviluppare a livello dell’orecchio medio e della base del cranio.
Le manifestazioni cliniche variano in base all’esatta localizzazione e alle dimensioni della massa tumorale. I sintomi più frequenti consistono nell’acufene pulsante (disturbo dell’orecchio che si manifesta con la percezione di una pulsazione sonora ricorrente non derivante da rumori esterni) e nella sordità di varia entità. In caso di estensione del tumore fino ai nervi cranici possono insorgere altri disturbi quali difficoltà a deglutire, difficoltà a muovere la spalla e riduzione del tono della voce.
In presenza di un sospetto paraganglioma del temporale, l’esame di imaging di scelta è rappresentato dalla risonanza magnetica dell’orecchio/encefalo con mezzo di contrasto. La TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) dell’orecchio costituisce spesso un completamento diagnostico.
Il trattamento è prettamente chirurgico e la tipologia di intervento dipende dalle dimensioni della massa tumorale. In particolare, per piccoli tumori limitati all’orecchio è possibile utilizzare una tecnica mini-invasiva endoscopica, mentre per paragangliomi di dimensioni maggiori si ricorre a vie di accesso più ampie che sfruttano incisioni retroauricolari e che prevedono l’asportazione di una parte di osso temporale (operazione che prende il nome di mastoidectomia).
Le neoplasie di grandi dimensioni possono inoltre richiedere uno studio arteriografico e una embolizzazione dei principali vasi afferenti. A causa della manipolazione delle strutture nervose locali, nel periodo postoperatorio si possono manifestare deficit nervosi transitori. Anche alla luce di questi rischi, la rimozione chirurgica viene valutata caso per caso in base all’età del paziente e alla crescita ed estensione del tumore. In alcuni casi il paziente può essere sottoposto anche a cicli di radioterapia.
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