Rabdomiosarcomi: il pediatra oncologo “in missione”

28 Marzo 2023

Attraverso il suo progetto di ricerca finanziato da Ageop, Federico Mercolini intende migliorare l’iter diagnostico e terapeutico del più frequente dei sarcomi dei tessuti molli. 

I sarcomi dei tessuti molli sono tumori che prendono origine dal tessuto connettivo (ossa, cartilagini, tessuto muscolare, adiposo o vascolare). Neoplasie che per la loro incidenza possono essere considerate rare, per fortuna, ma che si caratterizzano per una mortalità piuttosto alta soprattutto nelle fasi più avanzate. La sopravvivenza arriva infatti al 70% dei bambini in caso di malattia localizzata, mentre non supera il 30/35% in presenza di metastasi.

«A spingermi, in ogni momento del mio tempo, è il pensiero di poter contribuire a migliorare la prognosi o la qualità di vita di un bambino – racconta Mercolini, ricercatore dell’Unità Operativa di Oncoematologia Pediatrica diretta dal professor Arcangelo Prete - Chi non ce la fa lascia sempre tante domande: che cosa si poteva fare di più? Cosa si potrebbe fare ora?»

Lo studio tenta di rispondere a questi interrogativi analizzando attentamente i database EpSSG (European Pediatric Soft Tissue Study Sarcoma) e INSTRuCT (International Soft Tissue Sarcoma Consortium), che raccolgono le cartelle cliniche di oltre 4mila bambini e ragazzi. In questa marea di dati, Mercolini si concentra sulle caratteristiche biologiche e cliniche dei pazienti in modo da adattare le strategie diagnostiche e terapeutiche.

Tra i tanti obiettivi, il progetto si propone infatti di individuare i pazienti a basso rischio di metastasi linfonodali o midollari, che pertanto potrebbero essere esentati dal sottoporsi alle procedure più invasive e dolorose nonché accelerare il percorso terapeutico. «Una volta ottenuti questi risultati – conclude Mercolini - sarà possibile integrarli con i dati derivanti da studi di imaging “funzionale” in modo da creare degli alberi decisionali per migliorare la stadiazione e, di conseguenza, aumentare la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti».

Lo studio è supportato da @ageopricerca che anche quest’anno, con la campagna #LOTTOANCHIO, finanzia e sostiene la ricerca scientifica