Risonanza magnetica pelvi

In cosa consiste 

La risonanza magnetica del bacino (a volte indicata con la sigla RM pelvi) è un esame che permette di ottenere immagini tridimensionali delle strutture interne del bacino utilizzando campi magnetici e onde radio.

Si tratta di un esame non invasivo e assolutamente indolore, e a differenza di altre tecniche di scansione non espone il paziente a radiazioni ionizzanti.

La procedura è piuttosto semplice. Il paziente viene aiutato a distendersi correttamente sul lettino (solitamente a pancia in su) e poi introdotto all’interno del macchinario. In alcuni casi, per migliorare la precisione dell’esame, può essere somministrato un mezzo di contrasto per via endovenosa e un farmaco antispastico.

La scansione può durare dai 30 ai 45 minuti e non provoca alcun fastidio, ad eccezione del rumore. Per la buona riuscita dell’esame il paziente deve rimanere immobile durante l’acquisizione delle immagini.

A cosa serve 

La risonanza magnetica delle pelvi consente di analizzare nel dettaglio le strutture interne al bacino. Pertanto può essere prescritta nell’iter diagnostico legato al dolore pelvico e alle patologie dell’utero e delle ovaie.

Come prepararsi 

Solo in caso di utilizzo del mezzo di contrasto, il paziente deve presentarsi all’appuntamento a digiuno da almeno 8 ore. Inoltre bisogna entrare nella camera di risonanza magnetica sprovvisti di qualunque oggetto metallico (dall’orologio alla carta bancomat): di conseguenza è necessario comunicare tempestivamente al medico l’eventuale possesso all’interno di strutture metalliche (ad esempio i pacemaker).

Dopo l'esame 

Una volta terminato l’esame il paziente può riprendere immediatamente le normali attività della vita quotidiana. Non è previsto un periodo di ricovero e non è necessario farsi accompagnare.