La scintigrafia surrenalica midollare è un esame che prevede l’iniezione per via endovenosa di una piccola quantità di radiofarmaco (MIBG marcata con iodio 123), un tracciante che va a fissarsi a livello del tessuto cortico surrenale funzionante.
A distanza di quattro ore dalla somministrazione il paziente viene fatto distendere sul lettino della gamma camera per l’acquisizione delle immagini scintigrafiche, che dura all’incirca 30 minuti. Tale registrazione deve essere ripetuta a distanza di 24 ore.
L’esame non è doloroso né pericoloso: la quantità di radioattività iniettata, infatti, è molto piccola, e le sostanze utilizzate non sono tossiche e non provocano generalmente effetti secondari.
L’esame viene prescritto per la diagnosi delle malattie che colpiscono i surreni, piccoli organi collocati sopra i reni e deputati alla produzione di diversi ormoni. In particolare viene spesso utilizzato per lo studio dei tumori neruoendocrini e per il monitoraggio delle terapie collegate.
Non sono previste norme di preparazione particolari, ma è necessario portare all’appuntamento tutta la documentazione medica. Le donne in età fertile devono avvertire tempestivamente prima dell’esecuzione dell’esame di un eventuale, sicuro o dubbio, stato di gravidanza.
Al termine della scintigrafia il paziente può riprendere le normali attività della vita quotidiana. Per motivi di prudenza è consigliabile non sostare a lungo nei luoghi pubblici ed evitare fino al giorno successivo la vicinanza con donne e bambini.
Inoltre nelle 30 ore successive alla somministrazione del tracciante è consigliabile l’interruzione dell’allattamento.
Malattie correlate
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Strutture coinvolte
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