Dopo oltre un anno collegata a un cuore artificiale, Greta, 11 anni, è tornata a casa con un cuore nuovo. La bambina di Monghidoro (Bo) era stata ricoverata nel 2024 al Policlinico Sant’Orsola, dopo il peggioramento di sintomi che sembravano influenzali, per una cardiomiopatia dilatativa che aveva fortemente compromesso tutti gli organi e le funzioni vitali.
I medici della Cardiochirurgia pediatrica, hanno inizialmente provato con i farmaci, ma dopo due giorni le hanno impiantato il Berlin Heart, un dispositivo meccanico progettato per aiutare o sostituire la funzione cardiaca, permettendole di sopravvivere fino al trapianto. All'arrivo del nuovo organo l’intervento è riuscito perfettamente. Greta è stata dimessa dopo sedici mesi di ricovero.
“Se qualcuno la guarda oggi non immagina cosa ha passato - racconta la mamma, Maria Grazia Brunetti - le hanno restituito integralmente la vita. Ogni sera, insieme, preghiamo per il bimbo o la bimba che le ha donato il cuore”.
La professoressa Emanuela Angeli, direttore della Cardiochirurgia pediatrica del Sant’Orsola, sottolinea che il Berlin Heart: “è una rivoluzione: permette a tutti questi bambini di sopravvivere fino al trapianto e in ottime condizioni. Un tempo non c’era altra speranza se non il trapianto immediato”.
Ma è già rivoluzione perché come spiega la dottoressa: “stiamo già utilizzando dispositivi “in core”, dove il cuore artificiale viene inserito all’interno della cavità toracica (già 10 trapianti fatti su bambini di 12/13 anni). La differenza è che con questa tecnologia i ragazzini possono tornare a casa perché il device è alimentato da una console che sta in uno zainetto, con un monitoraggio da remoto”.
La cardiochirurgia pediatrica e dell’età evolutiva del Policlinico è uno dei pochi centri in Italia che segue il paziente dalla diagnosi prenatale fino all’età adulta. Ogni anno vengono effettuate più di 9000 visite e 350 interventi chirurgici. Ad oggi sono già stati eseguiti 4 trapianti di cuore pediatrici.