Lesioni dei reni legate in genere a traumi addominali o infortuni del tratto genito-urinario.
In base al tipo e alla gravità della lesione, oltre alla presenza o meno di ematomi (raccolte di sangue), si distinguono cinque gradi di danno. Le ferite di primo livello sono solitamente riconducibili ad una semplice contusione renale e alla formazione di un ematoma non esteso, di solito contenuto all’interno dello stesso organo. Il secondo e terzo grado si distinguono per una lacerazione rispettivamente minore e maggiore di un centimetro di profondità, mentre al quarto livello si aggiunge anche una lesione dei vasi renali. Il quinto e più grave stadio è infine rappresentato dalla frammentazione dell’organo.
Nella maggior parte dei casi i traumi renali sono riconducibili a incidenti automobilistici, cadute o aggressioni.
Per valutare l’effettiva esistenza e l’estensione di una lesione renale si può ricorrere all’analisi delle urine e del sangue, in modo da valutare la funzionalità renale. Inoltre, se si sospettano lesioni di livello medio-grave può essere eseguita una Tac con mezzo di contrasto.
Se i medici stabiliscono che la lesione è lieve solitamente è sufficiente un periodo di riposo a letto con monitoraggio dei segni vitali. In caso contrario è necessario intervenire chirurgicamente per tamponare la situazione e risolvere il problema.
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