Cardiomiopatia dilatativa

Cos'è 

La cardiomiopatia dilatativa è una malattia primitiva del muscolo cardiaco caratterizzata dalla presenza di una dilatazione del ventricolo sinistro e da una riduzione della sua funzione di pompa, che non trova spiegazione nella presenza di una malattia delle coronarie (cioè i vasi che portano sangue al cuore) o a condizioni di sovraccarico emodinamico (valvulopatie, ipertensione arteriosa sistemica, cardiopatia congenita).

Il 10% delle cardiomiopatie dilatative è causato da mutazioni del gene LMNA e prende il nome di cardiomiopatia LMNA-relata

Come si manifesta 

La malattia può essere sintomatica oppure venire diagnostica incidentalmente durante screening familiare o a seguito di esami strumentali fatti per altri motivi.  I sintomi più frequenti sono:

  • dispnea, cioè fatica di respiro, prima durante sforzo poi a riposo;
  • edemi declivi (gambe gonfie) ed aumento ponderale dovuto alla ritenzione di liquidi;
  • astenia, cioè senso di stanchezza dovuto alla riduzione della quantità di sangue che arriva ai tessuti;  
  • palpitazioni, con sensazione che il cuore che vada più veloce del solito o batta in maniera irregolare, per la presenza di disturbi del ritmo cardiaco (aritmie);
  • sincope (perdita transitoria di conoscenza) come conseguenza delle aritmie.
Origine 

La causa può essere genetica o acquisita: post-miocardite virale, da malattie endocrinologiche, malattia autoimmuni, danno farmaco, da deficit nutrizionali e peripartum.
Le cardiomiopatie dilatative genetiche, vengono trasmesse in genere con una modalità autosomico-dominante. Alcune condizioni possono aggravare il decorso della malattia, come ad esempio la gravidanza, ipertensione arteriosa non controllata, l’abuso di alcol, esposizione a tossine, etc. 

Come si accerta 

La diagnosi si basa del riscontro all’imaging (ecocardiogramma, risonanza magnetica cardiaca) di un ventricolo sinistro dilatato ed ipocinetico (cioè che si contrae poco), associato alla valutazione dell’elettrocardiogramma, dei sintomi e dei segni di malattia, e della storia familiare. L’ecocardiogramma è l’esame centrale per poter far diagnosi. In aggiunta, la risonanza magnetica cardiaca, oltre a consentire una migliore caratterizzazione morfo-funzionale del cuore, permette di caratterizzare il miocardico ed evidenziare la presenza o meno di cicatrice e di infiammazione.

Trattamenti 

Il trattamento di queste malattie è volto al miglioramento del sintomi e della qualità di vita ed al miglioramento della sopravvivenza. Questo può comprendere una terapia farmacologica, l’utilizzo di dispositivi impiantabili per il trattamento di delle bradiaritmie e/o aritmie ventricolari potenzialmente fatali, ed in alcuni casi selezionati, quando la disfunzione del ventricolo sinistro è severa, il trapianto di cuore.

L'elenco è puramente indicativo e non sostituisce la prescrizione medica
L'elenco include alcuni dei possibili trattamenti correlati, è indicativo e non sostituisce la prescrizione medica