La circoncisione è una pratica chirurgica che consiste nella rimozione completa del prepuzio, il lembo di pelle che ricopre il glande. Si tratta di un intervento comune soprattutto nei primi giorni di vita del neonato, ma può essere eseguito anche sui pazienti adulti in caso di esigenza.
La procedura è piuttosto semplice e viene eseguita in regime di anestesia loco-regionale (anche se a volte viene preferita l’anestesia generale).
Una volta che il paziente è sedato, i chirurghi rimuovono il prepuzio tramite laser o bisturi, e in genere l’operazione dura una quarantina di minuti.
Al termine dell’intervento il pene del paziente viene quindi trattato con un’apposita pomata e coperto con una garza.
Le motivazioni che portano a quest’intervento sono diverse, e includono condizioni cliniche e precauzioni igieniche ma anche fattori religiosi o culturali.
In generale la circoncisione rappresenta un’opzione terapeutica per tutti i casi di restringimento del prepuzio, dovuti sia a cause congenite (fimosi) che a patologie dermatologiche.
In alcuni casi, inoltre, può essere praticata per risolvere un disturbo da eiaculazione precoce. Oppure a scopo preventivo: l’asportazione del prepuzio diminuisce il rischio di contrarre infezioni urinarie o malattie veneree.
Nella maggior parte dei casi la circoncisione viene eseguita in regime di day hospital. Di conseguenza, non è previsto un ricovero preventivo.
Una volta completata l’intervento il paziente rimane in osservazione per alcune ore. Se non insorgono complicazioni particolari, viene quindi mandato a casa.
Nei giorni immediatamente successivi all’operazione il pene può essere arrossato e dolente, e in alcuni casi i medici prescrivono una pomata anestetica per alleviare i sintomi. Il bendaggio, inoltre, deve essere cambiato regolarmente.
Per i pazienti adulti, si consiglia di evitare attività sportiva e sforzi fisici intensi per almeno una settimana e l’astensione da rapporti sessuali per almeno un mese.
Malattie correlate
Strutture coinvolte
