La fimosi è definita come una condizione di restringimento del prepuzio, il “cappuccio” muco-cutaneo che ricopre la parte terminale del pene. Tale anomalia impedisce a chi ne è affetto di scoprire agevolmente e/o completamente il glande.
A seconda della gravità della situazione, si possono avere sei gradi di fimosi: nei casi più lievi, rappresenta solo un ostacolo parziale allo scoprimento del prepuzio in fase di erezione, mentre in caso di fimosi “serrata” la retrazione del prepuzio è impossibile anche quando il pene non è in erezione. La fimosi, specie nei casi più gravi, può determinare difficoltà ad urinare dolore durante l'erezione, con conseguente difficoltà ad avere rapporti sessuali completi. In questi casi è necessaria un’accurata igienizzazione per evitare episodi infettivi.
Le cause che generano la fimosi possono essere congenite (anomalo sviluppo del prepuzio) oppure acquisite. Nella maggior parte dei casi, infatti, il restringimento può essere provocato da infezioni del glande o del prepuzio, dermatite ammoniacale o da pannolino, cicatrici e traumi alla cute.
Alla nascita il prepuzio è fisiologicamente non retrattile. Tale condizione nei primi mesi di vita è quindi totalmente normale e tende a risolversi spontaneamente con il passare del tempo: nella maggior parte dei casi la retrazione fisiologica diventa praticabile entro il terzo anno di vita. Fino a quando il bambino è in tenera età è quindi consigliabile non sforzare il prepuzio, anche perché nella maggior parte dei casi la fimosi si risolve naturalmente.
Dopo i cinque anni, invece, l’impossibilità di retrarre il prepuzio porta alla formulazione di una diagnosi di fimosi.
L’approccio terapeutico varia in base alla gravità e alla causa della fimosi. In termini generali, comunque, possono essere eseguiti trattamenti sia topici (applicazione di creme cortisoniche) sia chirurgici (circoncisione o plastica del prepuzio).
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