Coronarografia

In cosa consiste 

Si tratta di un esame radiologico che permette di valutare il funzionamento delle coronarie, le arterie che portano il sangue al cuore.
La procedura è tanto semplice quanto invasiva e delicata. L’esame, infatti, prevede di inserire un catetere nei vasi sanguigni (di solito l’incisione avviene a livello femorale o inguinale) e di guidarlo delicatamente fino a raggiungere le coronarie. Attraverso questo tubicino viene poi iniettato un liquido visibile ai raggi X, mezzo di contrasto che permette di effettuare in tempo reale una radiografia. Grazie ad un apposito strumento, infatti, le immagini vengono direttamente su uno schermo presente in sala operatoria.

A cosa serve 

La coronarografia è un esame fondamentale per la diagnosi di diversi disturbi cardiocircolatori. L’analisi del flusso sanguigno permette di individuare ostacoli e anomalie e quindi di identificare eventuali coronaropatie, come l’angina. In generale, comunque, l’esame viene eseguito per valutare la funzionalità cardiaca, e il medico può scegliere di ricorrervi in presenza di sintomi come dolori al torace o agli arti, insufficienza cardiaca o traumi.

Come prepararsi 

L’esame viene eseguito a digiuno (si richiede un’astinenza completa dalla mezzanotte della sera precedente) e in regime di ricovero. Solitamente il paziente rimane in ospedale per 12-24 ore.

Dopo l'esame 

Una volta terminata la coronarografia, il paziente viene ricoverato per qualche ora in modo da monitorarne il decorso. Se la situazione è stabile, viene dimesso in giornata; al contrario, se l’esame ha avuto luogo nel tardo pomeriggio o se i medici vogliono controllare la situazione per un tempo più lungo, può trascorrere in ospedale anche una nottata.
Nei giorni successivi è consigliabile bere molta acqua in modo da facilitare l’eliminazione del mezzo di contrasto e astenersi da sforzi fisici troppo faticosi.