Infarto miocardico

Cos'è 

Morte di una parte del cuore causata da un’ostruzione delle coronarie. Se non adeguatamente e tempestivamente trattato porta al decesso.

Come si manifesta 

La sintomatologia di questa malattia è piuttosto tipica, e la rende quindi facilmente riconoscibile. L’infarto è infatti annunciato da un attacco di dolore brusco e acuto, localizzato nel cuore o dietro lo sterno, che si può estendere verso il collo, la mandibola, le braccia e lo stomaco. In genere l’attacco, che si può manifestare sia in condizioni di riposo che di sforzo fisico intenso, dura all’incirca una quarantina di minuti e può essere associato a vertigini, respiro corto, agitazione e ansia, sudore freddo, svenimento e perdita di coscienza. L’infarto miocardico non va confuso con l’arresto cardiaco (assenza di battito cardiaco), anche se in molti casi ne costituisce la causa.

Origine 

L’infarto è causato da un insufficiente apporto dell’ossigeno e quindi dalla necrosi (morte) di una parte del muscolo cardiaco. Tale mancanza è dovuta a un’occlusione parziale o totale dell’arteria coronarica che, a sua volta, può avere più origini. L’ostacolo che impedisce la corretta circolazione del sangue, infatti, può essere dovuto a un trombo o alla formazione di placche di lipidi e globuli bianchi nell’arteria, o ancora da uno spasmo della stessa via sanguigna.
La formazione di questi ostacoli, e in particolare delle placche (aterosclerosi), è legata all’avanzare dell’età e alla storia cardiovascolare della propria famiglia. Ma tra i fattori di rischio ritroviamo anche uno stile di vita sedentario e l’uso di sigarette, una dieta troppo ricca di calorie e grassi e alcune patologie come l’ipertensione arteriosa e il diabete.

Come si accerta 

Se il dolore a livello toracico emerge improvvisamente, persiste per qualche minuto ed è associato ai sintomi sopra descritti è bene recarsi al pronto soccorso. Lì, per confermare o meno il sospetto di infarto miocardico, il paziente viene sottoposto ad un elettrocardiogramma. Quando l’attacco è terminato, si possono poi valutare i danni permanenti mediante esami e test cardiaci come la coronarografia, l’elettrocardiogramma da sforzo e la risonanza magnetica.

L'elenco è puramente indicativo e non sostituisce la prescrizione medica
L'elenco include alcuni dei possibili trattamenti correlati, è indicativo e non sostituisce la prescrizione medica