Processo infettivo che può colpire le ossa e il midollo osseo.
L’osteomielite può essere acuta, e quindi insorgere improvvisamente (questa forma è più frequente nei neonati e nei bambini), o cronica. Nel primo caso i sintomi sono tipici di un’infezione acuta: febbre, dolore, gonfiore locale, mal di testa e cute arrossata, con pelle calda e dolorosa al tatto. L’osteomielite cronica, invece, si caratterizza per l’alternarsi di momenti di sostanziale benessere e fasi di maggiore intensità dell’infezione: oltre al dolore e ad una febbre più lieve, compaio di frequente distrofia cutanea e presenza di fistole. In entrambi i casi, i movimenti delle articolazioni che si trovano vicino all’infezione sono compromessi o resi molto difficili dal dolore.
L’infezione può insorgere in seguito ad un ferimento (ad esempio una grave frattura esposta o un taglio profondo) o, più raramente, a causa di un intervento chirurgico.
La procedura diagnostica ha inizio con l’anamnesi (lo studio dei sintomi e della storia clinica del paziente), che naturalmente deve essere mirata ad individuare le cause dell’infezione e di eventuali fattori favorenti, come una condizione di immunodeficienza o malnutrizione. L’infezione deve essere poi verificata attraverso esami come la scintigrafia ossea, la radiografia o la risonanza magnetica.
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