Si tratta di un’infiammazione improvvisa del pancreas, solitamente causata dalla calcolosi biliare.
Si manifesta sotto forma di dolore improvviso e violento all’addome che tende a diffondersi verso la schiena. L’intensità varia molto a seconda della gravità della situazione: nelle forme più lievi la sintomatologia tende a svanire in pochi giorni se curata efficacemente, mentre nei casi più seri può anche avere esito fatale. Spesso il dolore è associato anche a nausea e ad una generica condizione di malessere fisico che può sostanziarsi in febbre e ansia.
Come detto, la causa principale della pancreatite è la calcolosi biliare. Tra i fattori di rischio, tuttavia, non mancano l’alcolismo, tumori al pancreas, violenti traumi addominali, un aumento dei trigliceridi nel sangue.
Solitamente è proprio il forte dolore all’addome a mettere il medico sulla giusta strada. Per verificare la presenza dell’infiammazione si ricorre poi agli esami del sangue, grazie ai quali è possibile monitorare i valori di alcuni enzimi che, in caso di pancreatite, dovrebbero subire un aumento. Per perfezionare la diagnosi, infine, si può poi ricorrere a TAC dell’addome e ad ecografie.
In genere il paziente affetto da pancreatite acuta viene ricoverato per alcuni giorni in modo da ricevere i trattamenti di supporto e da eseguire i controlli necessari.
L’approccio terapeutico dipende inevitabilmente dalla causa oltre che dall’età e dalle condizioni di salute del paziente. La causa più comune della pancreatite acuta (i calcoli biliari), ad esempio, viene risolta quando possibile con un intervento chirurgico.
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