La resezione epatica consiste nell’asportazione di una porzione più o meno grande del fegato. La particolare struttura anatomica e la speciale capacità di rigenerarsi di questo organo, infatti, consentono di rimuoverne diversi segmenti senza peggiorare la qualità di vita del paziente.
L’intervento può essere eseguito con tecnica “a cielo aperto” o in laparoscopia (ossia inserendo piccoli strumenti e una telecamera all’interno dell’addome attraverso piccole incisioni). In entrambi i casi l’operazione prevede l’anestesia generale.
L’entità della resezione è variabile, e dipende essenzialmente dall’estensione della lesione da rimuovere. In alcuni casi, infatti, l’asportazione interessa solo una piccola quantità di tessuto (la cosiddetta resezione a cuneo), mentre altre volte riguarda uno o più segmenti epatici. Nei casi più estremi si può arrivare anche alla resezione dell’intero lobo destro o sinistro dell’organo (lobectomia).
Quest’operazione viene eseguita per rimuovere lesioni epatiche localizzate e non diffuse all’esterno del fegato. Di conseguenza, la resezione è indicata per asportare tumori benigni e maligni, cisti e ascessi epatici.
In alcuni casi, inoltre, l’intervento viene eseguito anche con uno scopo diagnostico, e cioè per definire la natura benigna o maligna di una lesione: il campione di tessuto prelevato, infatti, può essere inviato in laboratorio per un’analisi istologica.
Non sono previste norme di preparazione particolari.
Il decorso post-operatorio varia in base alla quantità di tessuto epatico asportato e alle condizioni del paziente. In genere il periodo di degenza varia da un minimo di 4 ad un massimo di 10 giorni, a patto che non insorgano complicanze o altre patologie. Nel corso del ricovero vengono inoltre eseguiti diversi esami di controllo, inclusi prelievi di sangue, ecografie dell’addome e radiografie del torace.
In genere il paziente può recuperare una capacità motoria quasi completa già a distanza di 48 ore dall’operazione, mentre la normale dieta viene ripresa a distanza di qualche giorno su indicazione dello staff medico. È inoltre importante astenersi da sforzi fisici eccessivi per almeno una settimana, o almeno sino alla rimozione dei punti di sutura.