La procedura consiste nello studio dell’assorbimento intestinale dei lipidi e nella valutazione delle perdite intestinali di elettroliti e relativo calcolo della determinazione del gap osmolare fecale.
Concretamente queste valutazioni richiedono la rilevazione dei consumi alimentari per cinque giorni consecutivi (tramite un diario alimentare auto compilato dal paziente) e la raccolta di tutte le feci evacuate negli ultimi 2 o 3 giorni di tenuta del diario alimentare. I contenitori per la raccolta delle feci vengono consegnati dal Centro, mentre per la conservazione e il trasporto dei contenitori è possibile utilizzare una borsa termica.
Tale procedura può essere eseguita sia durante la degenza del paziente che in regime ambulatoriale: in quest’ultimo caso il paziente è tenuto a consegnare i contenitori con il materiale fecale raccolto a domicilio e il diario alimentare adeguatamente compilato al termine del quinto giorno.
I campioni e le informazioni così raccolte vengono quindi analizzate in laboratorio dagli specialisti del Centro.
Studio dell’assorbimento intestinale dei lipidi
L’assorbimento dei lipidi è il più complesso dei meccanismi di assorbimento dei macronutrienti (lipidi, glucidi e proteine).
Nelle condizioni fisiopatologiche in cui può verificarsi un malassorbimento di macronutrienti (danni della mucosa del tenue, resezioni del tenue, insufficienza pancreatica), l’assorbimento lipidico subisce il grado maggiore di alterazione ed è il primo a verificarsi.
L’analisi quantitativa della quantità di lipidi contenuti nelle feci è utile nelle seguenti condizioni cliniche
- Per fare diagnosi di malassorbimento quando non vi è un quadro clinico evidente di malassorbimento, ma la presenza di questo può essere sospettata in base a segni indiretti, quali ad esempio la presenza di osteoporosi, osteomalacia, anemia o perdita di peso, non altrimenti giustificati
- Per fare diagnosi differenziale tra diarrea esclusivamente dovuta a malassorbimento di sali biliari e diarrea mista, dovuta a malassorbimento di sali biliari e malassorbimento lipidico, nei pazienti che hanno subito resezioni dell’ileo
- Per valutare la gravità del malassorbimento
- Per monitorare l’efficacia del trattamento del malassorbimento ed il grado di recupero della funzione intestinale nei pazienti con insufficienza intestinale dovuta a intestino corto o a danni estesi della mucosa intestinale
Valutazione delle perdite intestinali di elettroliti e calcolo del gap osmolare fecale
Questa valutazione è utilizzata nella diagnosi differenziale delle diarree croniche.
La determinazione degli elettroliti fecali ed il calcolo del Gap osmolare permette di stimare il contributo degli elettroliti e delle molecole osmoticamente attive nell’impedire il riassorbimento dell’acqua dal lume intestinale: l’analisi permette quindi di indirizzare la diagnosi verso una diarrea secretoria (ridotto Gap osmolare), osmotica (elevato Gap osmolare) oppure mista (valore intermedio di Gap osmolare).
La determinazione dell’osmolarità dell’acqua fecale è di particolare utilità nei casi di diarrea di natura indeterminata. Un valore inequivocabilmente inferiore a quello del plasma indica diluizione con acqua od urine diluite, la presenza di fistole gastro-coliche oppure l’ingestione di liquidi ipotonici.
Questo esame non prevede alcuna preparazione specifica. Al contrario, viene richiesto di mantenere inalterate le proprie abitudini alimentari e l’eventuale assunzione di terapie farmacologiche durante il test.
Non vi è nessuna indicazione da rispettare: al termine della procedura il paziente può riprendere le normali attività della vita quotidiana.