Isterectomia radicale

Cos’è 

L’isterectomia radicale è un intervento chirurgico che consiste nell’asportazione dell’utero e della cervice uterina. Nella maggior parte dei casi vengono rimossi anche gli annessi (tube e ovaie) e i linfonodi pelvici.

Presso il Policlinico di Sant’Orsola tale operazione viene eseguita per via addominale, ossia lavorando sull’addome della paziente.

Nel corso degli anni le innovazioni tecnologiche hanno permesso di sviluppare diverse tecniche per eseguire questa operazione.
• Isterectomia radicale a cielo aperto (o laparotomica). Si tratta della via tradizionale e, oggigiorno, meno utilizzata, in quanto particolarmente invasiva. In questo caso, infatti, l’asportazione degli organi genitali viene portata a termine aprendo un’incisione di diversi centimetri nell’addome. Attraverso questa apertura i chirurghi operano direttamente sull’utero e sulle strutture vicine.
• Isterectomia radicale laparoscopica. A differenza della chirurgia laparotomica, l’approccio laparoscopico non prevede l’apertura di un’unica grande incisione, ma bensì la creazione di fori di più piccole dimensioni (sempre a livello dell’addome) attraverso cui i medici infilano i propri strumenti. L’intervento viene quindi portato a termine grazie all’ausilio di uno strumento ottico flessibile dotato di luce e telecamera. Grazie a questo dispositivo, che è collegato ad un monitor presente in sala operatoria, i chirurghi possono procedere alla rimozione degli organi.
• Isterectomia radicale robotica. Questa tecnica segue lo stesso principio della procedura laparoscopica: gli strumenti necessari all’operazione, in altre parole, vengono sempre inseriti nel corpo del paziente attraverso piccole incisioni aperte sull’addome. A differenza di quest’ultima, tuttavia, l’operazione viene portata a termine grazie all’ausilio di bracci robotici, controllati dai chirurghi tramite un’apposita consolle, e offre quindi risultati più precisi.

Il team medico che ha in cura la paziente sceglie l’approccio migliore tenendo conto del suo stato di salute e delle caratteristiche della patologia che ha reso necessario l’intervento. In ogni caso, l’operazione viene eseguita in anestesia generale e può avere una durata variabile tra una e due ore, anche se i tempi si possono allungare per le procedure di preparazione.

A cosa serve 

L’isterectomia radicale è indicata come soluzione chirurgica per diverse patologie genitali. In particolare, può essere eseguita su pazienti affette da tumori ginecologici, endometriosi, prolassi uterini, dolore pelvico cronico e malattie infiammatorie.

La rimozione dell’utero, in ogni caso, compromette la possibilità di rimanere incinta. Per questo motivo, nelle giovani pazienti che desiderano avere un bambino viene eseguita solo quando le alternative non sono percorribili.

Dopo il trattamento 

Una volta ultimata l’operazione, la paziente viene ricoverata in reparto per qualche giorno. Se non insorgono complicazioni particolari, al termine della degenza viene quindi dimessa.

Nelle ore e nei giorni successivi l’intervento è normale possono comparire dolore e perdite di sangue dalla vagina. In alcuni casi al termine dell’intervento viene impiantato un drenaggio vaginale proprio per facilitare il deflusso ematico ed evitare accumuli eccessivi di liquidi.

Si tratta pertanto di sintomi piuttosto normali, che non devono destare eccessiva preoccupazione ma nemmeno essere trascurati.

Se il dolore tende ad aumentare e le perdite di sangue diventano copiose, è necessario informare i medici.