Neoplasia rara che colpisce i testicoli e che si manifesta sotto forma di un nodulo o di un rigonfiamento anomalo all’interno della sacca scrotale.
Il tumore ai testicoli si rende visibile sotto forma di un nodulo, un gonfiore o un rapido cambio volume di uno o di entrambi i testicoli, ed è spesso accompagnato da fastidio e dolore localizzato nella sacca scrotale. Se non curata per tempo, la neoplasia può degenerare dando origine a metastasi (in particolare ai linfonodi dell’addome, ai polmoni e al fegato) e portare anche sterilità o alla morte del paziente.
Il cancro ha origine da un’anomalia delle cellule del testicolo, che iniziano a riprodursi in maniera incontrollata fino a formare una massa tumorale. Le cause di quest’anomalia non sono ancora state individuate con certezza, anche se conosciamo alcuni dei fattori di rischio più diffusi. Nell’elenco troviamo ad esempio la familiarità (ossia la presenza, tra i familiari, di altri casi di neoplasia testicolare), l’infertilità, l’età (questo tipo di tumore colpisce soprattutto i giovani, anche se non mancano i casi tra le persone più anziane) e alcune patologie dei testicoli, come il criptorchidismo e la sindrome di Klinefelter.
La comparsa di un nodulo sospetto all’interno della sacca scrotale, o comunque una variazione del volume dei testicoli dovrebbe far scattare nel paziente un campanello d’allarme. La diagnosi precoce del tumore è molto importante ai fini delle prognosi, pertanto è altamente consigliabile per gli uomini controllare periodicamente i propri genitali.
In caso di sospetta neoplasia, i medici possono prescrivere un Eco-color-doppler o una più generica ecografia testicolare. Ulteriori analisi possono poi essere affidate ad una biopsia, esami del sangue e TAC.
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