Tiroidectomia

Cos’è 

È un intervento chirurgico che consiste nella rimozione parziale o totale della tiroide, piccola ghiandola localizzata nel collo che gioca un ruolo fondamentale nella regolazione del metabolismo corporeo. L’asportazione può essere portata a termine attraverso diverse tecniche chirurgiche, a seconda delle esigenze e delle condizioni di salute del paziente. La tiroidectomia, infatti, può essere eseguita sia con un approccio chirurgico tradizionale (ossia eseguendo un’incisione ampia e lavorando direttamente sulla tiroide) sia con un approccio mini invasivo (MIVAT) che prevede l’apertura di una piccola incisione sul collo per l’inserimento dell’endoscopio, apposito dispositivo dotato anche di telecamera. In entrambi i casi il paziente viene sedato.

A cosa serve 

Sono diverse le patologie che possono danneggiare la tiroide a tal punto da renderne necessaria la rimozione. Tra le più comuni troviamo la presenza di un tumore o di un nodulo, l’aumento di volume della ghiandola (gozzo) e i casi più critici di ipertiroidismo.

Come prepararsi 

La tiroidectomia prevede l’anestesia generale: di conseguenza, il paziente deve essere operato a digiuno totale dalla mezzanotte del giorno precedente. I pazienti affetti da ipertiroidismo, inoltre, devono sottoporsi ad un apposito trattamento farmacologico nelle due settimane precedenti l’intervento.

Dopo il trattamento 

Una volta ultimata la procedura, il paziente deve rimanere in osservazione all’interno del reparto di degenza per un paio di giorni. Al termine di tale periodo di controllo, se non insorgono complicazioni particolari, viene quindi dimesso.
Senza la tiroide e gli ormoni prodotti da questa ghiandola non si può vivere: di conseguenza, il paziente dovrà pianificare una terapia farmacologica a base di ormoni tiroidei sintetici. Questo intervento non ha controindicazioni: solo per alcune ore, dopo l’asportazione totale o parziale, potrà verificarsi un leggero dolore al collo e l’abbassamento della voce.