Si tratta di un esame diagnostico che sfrutta la tecnologica della risonanza magnetica per studiare nel dettaglio le condizioni dell’intestino tenue, la prima parte dell’intestino.
La procedura è piuttosto semplice. Il paziente viene aiutato a distendersi correttamente sul lettino (solitamente a pancia in su e con le braccia alzate) e poi introdotto all’interno del macchinario.
L’indagine, che come tutte le altre tecniche di risonanza magnetica impiega campi magnetici e onde radio, può durare dai 20 ai 35 minuti. Per la buona riuscita dell’esame il paziente deve rimanere immobile durante l’acquisizione delle immagini. Le donne gravide non possono sottoporsi all’esame.
L’Entero RM permette di visualizzare e studiare l’intestino tenue, una parte dell’intestino che non è normalmente accessibile con altre tecniche diagnostiche.
Tale indagine viene dunque prescritta in caso di sospetta patologia infiammatoria o tumorale o, al contrario, per valutare le condizioni di questo tratto dell’intestino durante malattie conosciute come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa.
Il paziente deve presentarsi all’appuntamento a digiuno da almeno 10 ore. Circa mezz’ora prima dell’esame dovrà poi ingerire per via orale circa 2 litri di soluzione isotonica elettrolitica bilanciata per favorire la distensione intestinale.
Inoltre bisogna entrare nella camera di risonanza magnetica sprovvisti di qualunque oggetto metallico (dall’orologio alla carta bancomat): di conseguenza è necessario comunicare tempestivamente al medico l’eventuale possesso all’interno di strutture metalliche (ad esempio i pacemaker).
Una volta terminato l’esame il paziente può riprendere immediatamente le normali attività della vita quotidiana. Non è previsto un periodo di ricovero e non è necessario farsi accompagnare.