I carcinomi polmonari a grandi cellule sono una categoria di rari tumori maligni del polmone caratterizzati dalla particolare dimensione delle cellule che li compongono.
Nella maggior parte dei casi i carcinomi a grandi cellule si sviluppano nelle aree periferiche dei polmoni, tendono a crescere rapidamente e hanno una natura piuttosto aggressiva.
A differenza di altre tipologie di tumori polmonari, la tosse non rappresenta frequentemente un sintomo d’esordio ma tende a emergere solo successivamente con il progredire della patologia. Piuttosto, i carcinomi polmonari a grandi cellule si manifestano inizialmente sotto forma di respiro corto o difficoltoso, affaticamento e talvolta dolori alla schiena, al petto o alle spalle.
Come è facile notare, si tratta di sintomi piuttosto generici e comuni a diverse altre condizioni patologiche. Con il passare del tempo possono insorgere anche accumuli di fluidi nella cavità pleurica (versamento pleurico).
Le cause di questa sottocategoria di carcinomi polmonari non sono ancora state chiarite completamente. Diverse ipotesi sono state invece formulate sui fattori di rischio che facilitano la comparsa della patologia.
Tra le più accreditate troviamo il fumo, alcune mutazioni genetiche e l’esposizione al radon.
Spesso l’iter diagnostico ha inizio con una visita medica (in seguito alla comparsa dei sintomi sopra descritti) o con l’individuazione di anomalie durante l’esecuzione di una radiografia del torace.
I medici possono quindi prescrivere alcuni approfondimenti strumentali, come una Tac con mezzo di contrasto, una PET e una fibrobroncoscopia.
Se da tali esami emerge la presenza di una massa sospetta si procede con una biopsia in modo da analizzare in laboratorio un campione di tessuto e determinare l’esatta natura della neoplasia.
L’approccio terapeutico varia in base allo stadio del carcinoma e alle condizioni di salute del paziente.
Le principali opzioni sono rappresentate dalla chirurgia (possono essere impiegate diverse tecniche per rimuovere la massa tumorale ed eventualmente una porzione più o meno ampia del polmone), dalla radioterapia, dalla chemioterapia e da altri trattamenti di natura farmacologica.
Spesso lo staff medico adotta una combinazione di queste diverse alternative terapeutiche.
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