Fibrobroncoscopia

In cosa consiste 

La fibrobroncoscopia è un esame diagnostico che permette di visualizzare in tempo reale le condizioni delle vie aeree, e in particolare della laringe, della trachea e dell’albero bronchiale. Per ottenere questo risultato si utilizza il broncoscopio, un dispositivo formato da un tubicino sottile e flessibile munito di telecamera. Tale strumento viene delicatamente inserito attraverso la bocca o il naso del paziente e da lì guidato lungo le vie aeree.

La procedura viene eseguita in anestesia locale, dura in media una decina di minuti e in alcuni casi prevede anche il prelievo di un campione di tessuto da analizzare in laboratorio (biopsia). L’introduzione del broncoscopio non compromette la respirazione e di solito il paziente avverte solo un lieve disagio.

A cosa serve 

L’esame permette innanzitutto di valutare le condizioni delle vie aeree, stabilendo la presenza di emorragie, mucose o eventuali corpi estranei. Di frequente viene impiegato nella diagnosi di sospette patologie tumorali ai polmoni o di malattie infiammatorie dell’apparato respiratorio.

Come prepararsi 

Il paziente deve presentarsi all’appuntamento a digiuno dalla mezzanotte del giorno precedente e preferibilmente in compagnia di un adulto.

Se sono in corso trattamenti a base di farmaci anticoagulanti o antiaggreganti è bene consultare il proprio medico curante per concordare l’eventuale interruzione di queste terapie.

Dopo l'esame 

Una volta terminato l’esame il paziente deve rimanere in osservazione per circa un’ora, oltre a continuare il digiuno anche da liquidi per altre due ore.

I farmaci somministrati per l’anestesia locale possono causare sonnolenza: per questo motivo è bene evitare di mettersi alla guida nelle ore successive alla fibrobroncoscopia. Più in generale, è consigliabile osservare almeno una giornata di riposo.