Biopsia epatica eco-guidata

In cosa consiste 

La biopsia epatica eco-guidata è un esame invasivo che consiste nel prelievo di un frammento del tessuto del fegato. Tale prelievo viene eseguito per mezzo di un ago, inserito attraverso la pelle sotto guida ecografica.
La procedura è piuttosto semplice, dura solo alcuni secondi e in genere è ben tollerata, anche perché viene eseguita in anestesia locale. Per prima cosa il paziente viene adeguatamente preparato, posizionando un catetere in una vena del braccio per la somministrazione di eventuali farmaci. In secondo luogo si procede alla localizzazione dell’organo epatico e quindi all’individuazione del punto esatto in cui effettuare il prelievo. Infine, il medico procede all’inserimento di un ago per eseguire il prelievo.

A cosa serve 

Scopo dell’esame è l’acquisizione di una parte del tessuto epatico, da inviare poi in laboratorio per le analisi al microscopio. La biopsia viene utilizzata per studiare le condizioni delle cellule del fegato, e quindi per la diagnosi di un gran numero di malattie epatiche.

Come prepararsi 

Il paziente deve presentarsi all’appuntamento a digiuno completo da almeno sei ore e, se possibile, in compagnia di una persona adulta. Nel corso dell’esame possono essere somministrati analgesici e/o sedativi, farmaci che non consentono al paziente di rimettersi alla guida immediatamente.
Per ridurre i rischi correlati alla procedura, inoltre, si raccomanda di non assumere farmaci con potere anticoagulante nella settimana precedente l’appuntamento (quali Aspirina, farmaci anti infiammatori non steroidei, anticoagulanti o altri farmaci capaci di aumentare il rischio di sanguinamento). Nel caso in cui il paziente assuma qualcuno di questi farmaci, deve mettersi in contatto con il suo medico curante per valutare l’eventuale sospensione delle terapie.
Il paziente deve inoltre presentarsi all’esame portando i risultati di un esame del sangue eseguito di recente (entro 30 giorni dalla biopsia) e con tre impegnative distinte per un’ecografia del fegato, una biopsia del fegato e un esame istologico firmate dal medico curante.

Dopo l'esame 

Una volta terminato l’esame, il paziente deve rimanere in osservazione per un periodo variabile da 30 minuti a circa quattro ore a seconda della sede del prelievo e della comparsa di eventuali disturbi. È consigliabile trascorrere la notte dopo l’esecuzione della procedura a non più di 30 minuti da Bologna. In caso di dolori addominali di crescente intensità, di problemi circolatori (ad esempio capogiri), difficoltà respiratorie o peggioramento dello stato di salute generale, è bene recarsi immediatamente al pronto soccorso.
In generale nelle 24 ore successive all’esecuzione della biopsia è prudente non eseguire sforzi fisici, non restare soli in casa e non assumere farmaci che potrebbero favorire il sanguinamento.